14 dicembre 2011

La forza devastante della natura. Uragani e tornado




A livello globale, dagli anni Settanta in poi le catastrofi naturali hanno iniziato a fare più vittime rispetto al passato. Nella maggior parte dei casi si è trattato di inondazioni e siccità. Da questo decennio in poi il clima ha cominciato letteralmente ad impazzire, piogge torrenziali, uragani e tornado devastanti sono diventati consueti, diventando ancora più intensi e frequenti dagli anni Novanta ad oggi. Inondazioni senza precedenti sono avvenute in Pakistan nel 2010 e nel 2011: nel giro di poche settimane vi sono state più precipitazioni di quelle solitamente previste per l’intera stagione delle piogge monsoniche, provocando migliaia di sfollati, migliaia di villaggi sommersi, migliaia di vittime e milioni di ettari di terreno inondati. In un Paese come il Pakistan, in cui le piogge monsoniche sono essenziali per la produzione agricola, e quindi per la sopravvivenza dei pakistani, i cambiamenti climatici provocano disastri ancora maggiori e hanno un impatto ancor più devastante: non vi sono più raccolti a sufficienza, i prezzi sono alle stelle e le persone muoiono di fame. I Paesi poveri sono sicuramente più vulnerabili alle catastrofi naturali e bisognerebbe aiutarli e proteggerli. 


Gli uragani (chiamati cicloni nell’Oceano Indiano settentrionale e nel Golfo del Bengala e tifoni nell’Oceano Pacifico occidentale) e i tornado non solo hanno aumentato la loro intensità e la loro portata nelle località in cui erano già soliti verificarsi, ma si sono manifestati anche in zone che in precedenza non erano mai state colpite, come nel caso della Nuova Scozia, in Canada, nel settembre 2003, con l’uragano Juan, che provocò seri danni. Questo avviene a causa del surriscaldamento globale, il quale provoca uragani anomali. Più si surriscaldano le acque dell’oceano e più sono intensi gli uragani. Un uragano si verifica quando la temperatura dell’oceano raggiunge i 26 °C, dunque è un evento climatico che teoricamente avviene solo in zone come l’Oceano Pacifico e il Mar dei Caraibi. In realtà, però, con l’aumento delle temperature oceaniche, gli uragani oggi avvengono anche in altre zone del pianeta, per esempio per la prima volta nella storia si è verificato un uragano in Brasile, nel 2004. 



Anche New York, nell’agosto 2011, si è vista minacciata dall’arrivo di un uragano nominato Irene che poi ha risparmiato fortunatamente la città. Questo uragano, con i suoi 800 km di diametro e con una velocità di 185 km/h, poteva davvero provocare una catastrofe di dimensioni epocali per New York, essendo quest’ultima una città non preparata a ricevere questo tipo di minacce, e inoltre dotata di una posizione sul mare (e dunque pericolosa) e di una skyline che avrebbe ingigantito gli effetti disastrosi di un eventuale uragano. Irene ha però interessato altre aree, come le Bahamas, Porto Rico, Florida e Carolina del Nord, lasciando migliaia di persone senza elettricità e senza dimora. Nell’estate del 2005 l’uragano Katrina devastò New Orleans, in Lousiana, provocando 1577 vittime, distruggendo centinaia di case e inondando l’80% della città. 


Nelle ultime stagioni l’Atlantico sembra essere diventato iperattivo, dando vita a un numero maggiore di tempeste (che diventano uragani quando i venti raggiungono i 120 km/h), alcune delle quali con un’intensità incredibile. Dal momento che gli anni ’90 sono stati in assoluto gli anni più caldi, bisogna dire che questa iperattività dell’Atlantico è correlata all’aumento delle temperature. Il clima e i suoi fenomeni sono letteralmente impazziti, non presentano piú un andamento regolare e non seguono più le medie che si verificavano fino a qualche decennio fa. Infatti, nel 1995, mentre nell’Atlantico c’è stato un picco da record nell’attività dei cicloni tropicali, nel Pacifico nordorientale c’è stato un minimo storico. Nel Pacifico nordoccidentale, invece, vi è stato prima un calo e poi un aumento (della durata di un decennio) dell’attività dei cicloni tropicali. Nel frattempo, nelle zone equatoriali si sta verificando un prolungamento della stagione delle tempeste. Il 2011 è stato un anno record per allagamenti, tornado e siccità. Negli Stati Uniti i tornado non sono mai stati tanto letali come nel 2011, molto più distruttivi del solito e con un numero maggiore di vittime. L’intensità e la potenza distruttiva dei tornado sta aumentando sempre più. Essi si verificano in tutto il mondo, ma ancor più nelle zone più soggette, come gli Stati Uniti, in particolare in Kansas, Texas settentrionale, Nebraska e Oklahoma.

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