14 dicembre 2011

Rischio esondazioni, è giusto costruire argini e dighe?




La natura si ribella perché l’uomo tenta caparbiamente di modificare il suo corso naturale e questo può avere conseguenze peggiori dei normali disastri naturali che da sempre sono avvenuti sul nostro pianeta. Spesso si tenta di controllare la natura e i suoi fenomeni in un modo che non ci è concesso, utilizziamo metodi e tecnologie che sono più grandi di noi stessi e che poi ci si ritorcono contro. Per esempio, se si tenta di modificare il corso di un fiume ci potrebbero essere inondazioni che poi non siamo capaci di controllare e finiamo per autodistruggerci. In molti casi sono stati costruiti argini, dighe e canali per difendere delle città da alcuni fiumi predisposti alle esondazioni, ma tali strutture hanno fatto sì che avvenissero poi inondazioni ancora più devastanti nel caso di un loro cedimento. Infatti, le dighe possono creare inondazioni più distruttive nel caso dovessero cedere. Inoltre è logico che, se si costruisce in prossimità di un fiume, un’eventuale inondazione provocherebbe danni maggiori per il semplice motivo che distruggerebbe le abitazioni e farebbe morire un maggior numero di persone. Evidentemente l’uomo non sa porre dei limiti al suo dominio sugli elementi naturali, non è in grado di fermarsi di fronte all’evidenza di una catastrofe che con molte probabilità potrebbe avvenire a causa delle modifiche e alterazioni nei confronti della natura. C’è da dire anche che i sistemi fluviali non sono in grado di reggere le precipitazioni che si stanno verificando negli ultimi tempi, le quali sono più intense e violente e si concentrano in brevi periodi (mentre un tempo erano ben distribuite nell’arco dell’anno).


Un esempio di questo genere di disastro naturale è l’esondazione del fiume Mississippi che, nel maggio 2011, ha superato i 17 metri, il suo massimo livello storico, inondando di conseguenza le case che sono state costruite nei suoi pressi. 


Molte catastrofi naturali potrebbero essere evitate o rese meno devastanti e distruttive se si usasse un po’ più di logica nella gestione del territorio, nell’edilizia, nelle progettazioni di industrie e impianti e se si rispettassero la natura e il suo corso.


Nella storia ci sono stati casi in cui è stato l’uomo stesso a provocare delle esondazioni per soddisfare i suoi interessi egoistici, e lo ha fatto senza preoccuparsi minimamente degli effetti che il suo intervento sulla natura potesse provocare. È il caso delle inondazioni dei Paesi Bassi provocate dai tedeschi nel 1944 per rallentare l’avanzata di truppe nemiche.

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