28 gennaio 2012

Come è cambiato il nostro rapporto con la natura - l'Umanismo


La filosofia umanistica dà poi origine al concetto di uomo ‘conoscitore e dominatore della natura’, portando a un antropocentrismo e ad un’ulteriore rottura del rapporto uomo-natura. Pico della Mirandola sosteneva che l’uomo è superiore a tutte le creature, e dunque, ha il diritto di dominare la natura, osservarla e studiarla dal punto di vista scientifico e conoscere le leggi che la regolano, poichè solo conoscendola a fondo la si può dominare. Il divario tra uomo e natura continua ad accentuarsi con la nascita del concetto di progresso, tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, concetto nato a partire dalle scoperte geografiche. In questo periodo storico, Giordano Bruno affermava che Dio si identifica con la natura e aveva, quindi, idee panteistiche, ma allo stesso tempo sosteneva il concetto di modernità e progresso: l’uomo è un essere superiore alle altre creature poiché, con la sua intelligenza, è in grado di trasformare le cose, dunque di modificare l’ambiente naturale per trarre i propri vantaggi e mettere in pratica le proprie tecniche e invenzioni. Giordano Bruno, dunque, celebrava la grandezza della natura e la considerava la divinità del cosmo, ma la natura diventa da questo momento in poi un oggetto di studio, e, in quanto tale, essa può essere alterata a seconda dei vantaggi che l’uomo vuole trarre.


Nessun commento:

Posta un commento